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La Storia del Tap
Everything' s Copasetic
Bill "Bojangles" Robinson
La Tap Dance, danza percussiva americana che in Italia chiamiamo tip tap, si festeggia in tutto il mondo il 25 Maggio, data di compleanno di Bill Robinson.
Questa particolare forma d' arte ha una parentela stretta con musica e danze della tradizione inglese, irlandese e africana.
Tale complessa fusione inizia nei Caraibi nel 1600 attraverso l' interazione tra indentured servants irlandesi (lavoratori a contratto senza però retribuzione, di fatto una condizione assimilabile alla schiavitù) e schiavi dell' Africa Occidentale. Gli irlandesi venivano deportati dagli inglesi nelle piantagioni di tabacco e gli africani in quelle di zucchero. Ed è qui che vivendo a stretto contatto inizia lo scambio tra le due culture che prosegue nel 1700 tra la prima generazione di entrambe e continua sia nelle piantagioni che nei villaggi e nelle città del Sud America, per completarsi nelle città del Nord tra liberi afro-americani e irlandesi-americani (1800).
Inoltre dal 1845 l' emigrazione di oltre un milione e mezzo di irlandesi della parte est negli Stati Uniti a causa della Great Potato Famine, porterà la propria e molto radicata tradizione musicale e danzante (Sean-Nós o Old Style).
Molti passi e ritmi irlandesi sono tuttora presenti (Irish, Irish Washerwoman…) oltre alla poliritmia e ai ritmi africani.
Agli schiavi africani viene proibito l' uso degli strumenti musicali che accompagnano le loro vite, pertanto questi iniziano ad usare il proprio corpo per esprimersi.
Gli irlandesi invece portano con sé canzoni, danze, loro ritmi e culture percussive: la fusione avviene sotto forma di competizioni agli angoli delle strade, che possiamo già chiamare tap challenge, in presenza di un pubblico partecipante e attivo, delle pre-jam dove ci si "rubano" i passi e si dà sfogo alla creatività ritmica e musicale. Queste gare si svolgono tutt' oggi ai festival, si chiamano cutting contest e sono lo "sport" del Tap a colpi di battute senza accompagnamento musicale né metronomo fino alla proclamazione di un vincitore finale.
Le origini
La prima forma ibrida di Tap è il Jigging (da Jig, una danza irlandese).
La scrittrice Laura Ingalls Wilder, alla fine del 1860 in Little House in a Big Woods descrive i discendenti degli immigrati europei in Wisconsin, come uomini e donne che ballano insieme Jigging, la più popolare danza delle Colonie Americane che si balla in piedi, con le scarpe (le suole sono in legno o in cuoio), percuotendo il suolo a tempo e con una certa tecnica, così come altre danze di carattere con cui si chiamava il Tap delle origini: il Clog (lett. zoccolo, dal nome di una danza popolare inglese), la Juba (dal nome di una danza africana che si esegue con le mani sulle ginocchia battendo i piedi a terra) e il Patting Juba (nome afro-americanizzato della Juba), il Breakdown (assolo o improvvisazione), l' Heel & Toe. Altri nomi utilizzati: Buck Dance, Soft Shoe (stile ritmico ed elegante, tra i pù antichi e ancora presente) e Buck and Wing. Quest' ultimo possiamo considerarlo a tutti gli effetti il pre-Tap, genitore di passi come i Time Step e le Wings.
William Henry Lane, Master Juba è considerato il primo Tap Dancer afro-americano di successo. Nato libero intorno al 1825, incredibilmente veloce e tecnico, si esibiva pubblicamente nelle strade di Manhattan, probabilmente utilizzando ritmi swing. In American Notes (1842) Charles Dickens, incontrandolo a New York, lo descrive come un ballerino di danza scozzese e irlandese. Lane ispirò moltissimi imitatori e lo Step Dancing (nome con cui si identificano le danze percussive) cominciò ad entrare negli show dell' epoca.
Lo spettacolo e la commedia musicale del XIX secolo
Il XIX secolo diviene il palcoscenico della musica di strada e itinerante, attraverso bande musicali di influenza europea che accompagnano feste, spettacoli, celebrazioni, funerali.
Inizialmente sotto forma di Work Song nelle piantagioni (poi evolutosi in Spiritual nel mondo della chiesa e in Blues nelle città), a New Orleans è nato il Jazz, una parola dall' etimologia incerta: forse è il suono di piccoli strumenti musicali che tintinnano, più probabilmente viene da to jass, verbo dal significato osceno utilizzato a Chicago nel quartiere dei bordelli e ancora più esplicitamente, schizzo di sperma e quindi potenza, virilità, nascita, vita; tutta la forza della poliritmia afro. La variegata complessità di New Orleans, già colonia francese, poi spagnola, poi ancora francese, con sbocco sul mare e popolazione mista, non ha proibito gli strumenti agli schiavi e anzi ne sono nati di nuovi creati lì per lì in Congo Square, dove ci si riuniva la domenica per ballare freneticamente tutti insieme e dove probabilmente è nata la Sand Dance, eseguita direttamente sulla terra, fatta di ritmo e slides struscianti sui granelli di sabbia. Testimoni di questo stile sono Bill Robinson, Sandman Sims e i contemporanei Savion Glover, Heather Cornell e Guillem Alonso.
Influenzano lo sviluppo del Tap una serie di show che prendono vita nel corso dei secoli, quando il carattere occasionale e di strada si trasforma in spettacolo teatrale itinerante.
Il Minstrel Show (originario della Louisiana e della zona del Mississipi, poi diffusosi in tutti gli States) è uno show di “varietà” interpretato da bianchi dipinti di nero (blackface), stereotipo degli schiavi pigri e svogliati, che non sanno parlare e ballano Sand Dance, cui prenderanno parte anche i neri dalla fine della schiavitù (1865).
Tra gli show afro-americani invece di rilievo è il Cakewalk o Walk Around. Un finale di questi spettacoli era spesso una camminata a coppie e alla migliore veniva assegnata in premio una torta.
Questa “passerella” in realtà derivava da una antica usanza degli schiavi neri che durante i loro raduni nei giorni di festa facevano il verso al modo di camminare dei loro padroni bianchi. Paradossalmente la presa in giro dei bianchi da parte dei neri divenne la scena più divertente del genere di teatro leggero creato dai bianchi per ridere dei neri e dette origine alla prima danza ragtime, una musica bianca dai ritmi sincopati che sembravano riprodurre le danze degli schiavi e che, nonostante l'audacia dei movimenti, riuscì ad entrare nei Minstrel Show.
Fra i più celebri performer del Minstrelsy ricordiamo Thomas Rice (Minstrel Show, 1832) e i Tap Dancers Billy Kensards, attore e ballerino nero del post Guerra Civile (1861-1865) e il suo discendente bianco George Primrose (1852-1919), star del Soft Shoe ricordati per eleganza, grazia e controllo e In Old Kentucky i Pickaninnies, una compagnia di 26 performer dai 14 ai 16 anni, dove incontriamo per la prima volta un giovanissimo Bill Robinson.
Gli anni '20
Dagli anni '20 molti afro-americani di New Orleans migrano a New York e a Chicago e in altre città nord americane (o in Europa) in cerca di nuove opportunità lavorative. Nuovi rumori provenienti dalla strada, con le sue automobili e quindi con i clacson, una nuova musica, che comincia ad essere registrata e diffusa.
Il 1917 è l' anno della prima registrazione Jazz a New York, ad opera della Original Dixieland Jass Band di New Orleans. Da questo momento in poi, il Jass cambia nome in Jazz: l' aneddoto vuole che ai cartelloni pubblicitari affissi in strada venisse strappata la J e rimanesse la parola ass, troppo sfacciata per la censura dell' epoca tanto da trasformarla appunto in Jazz.
Harlem
A New York il ghetto di Harlem diviene il luogo di stabilizzazione della cultura afro-americana dopo secoli di oppressione e schiavitù, la Harlem Reinassance, movimento artistico e culturale afro-americano contro la segregazione razziale, una rivoluzione sociale, culturale, musicale, storica e danzante che prepara il terreno alla Swing Era; nascono i celeberrimi Cotton Club, un locale malfamato con spettacoli di neri per il pubblico bianco e quindi fortemente discriminante e il Savoy, la sala da ballo dei Lindy Hoppers, misto, cioè frequentato da bianchi e neri.
Al Cotton Club emergeranno musicisti e ballerini destinati a fare storia, tra cui il pianista Duke Ellington che vi suonò dal 1927 al 1930 e tra i più grandi Tap Dancers, già riuniti nell' Hoofer's Club, di cui fanno parte Bill Robinson, i Nicholas Brothers, Honi Coles, John Bubbles, Baby Lawrence e molti altri.
Tap Dance, Solo Jazz e Lindy Hop, i travolgenti balli dell' epoca, erano collegati tra loro pur con origini ed evoluzione diverse: attraverso gli show noi possiamo vedere il repertorio che li accomuna. La loro bellezza sta nella speciale peculiarità di ognuno, pur essendo tutti etichettabili come Jazz, con le dovute distanze da questa definizione, poco esaustiva come tutte le definizioni.
Broadway
Negli stessi anni a New York nasce il Broadway Discrit (oggi la zona che si snoda intorno a Time Square) con i suoi scintillanti teatri Vaudeille (genere teatrale nato in Francia a fine Settecento) di bianchi (i circuiti Keith, Orpheum, Lowes Circuits) e di neri riuniti nella TOBA (Theather Owners Booking Association), tra cui nuovamente spicca Bill Robinson.
Il Tap vive il suo momento di ascesa. Alice Whitman, che si esibì con le sue 4 sorelle (tra il 1900 e il 1943) nel Tiger Show Women, un numeroso spettacolo di attrici, cantanti, danzatrici imprenditrici, è considerata la prima tap dancer secondo quanto sappiamo dalle parole di Jeni Le Gon (1916-2012 una delle prime donne afro-americane soliste Tap).
Intorno al 1917 Toots Davis, performer del TOBA in coppia con Eddie Rector (per gli appassionati, il coreografo di Bambalina), introduce gli Over the Top e i Trench. Ancora nei primi anni '20 nasce il celeberrimo Shim Sham Shimmy, inizialmente chiamato Gofus (cosa semplice), poi divenuto il saluto al pubblico che coinvolgeva tutti i performer dello show e non solo i Tap Dancers. Leonard Reed se ne è attribuito la paternità insieme a Willie Bryant, in realtà sembra che la routine esistesse già e venisse ballata dalle donne afro-americane negli show femminili. Shim Sham è il manifesto del Tap, la prima coreografia che tutti i Tap Dancers imparano!
A fine decennio l'innovatore John Bubble, padre del Rhythm Tap, rivoluziona il modo di ballare parallelamente alle innovazioni dei musicisti jazz, utilizzando la suddivisione musicale ed esplorando il 4/4 swing con il 2-feel, attraverso complicate sincopazioni, off-beats creati con gli heels (Cramp Rolls), patterns che proseguono oltre le classiche battute e frasi musicali formate da Time Step di 2 battute ripetute 3 volte più un break di 2 battute. E' considerato precursore del Be-Bop e del Cool Jazz correnti che si affermeranno dagli anni '40, quando il Jazz cesserà di essere entertainment diventando arte.
Con John Bubble viene del tutto abbandonato il Buck and Wing e il nome del Tap diventa definitivamente Tap Dance, a sottolinearne il carattere ritmico (Tap) ma anche la qualità del movimento (Dance) che permette di produrre suoni e stili differenti.
Una curiosità: i ferri o claquettes, che in realtà sono di alluminio, sono un accessorio utilizzato a partire dagli anni '20. Applicati con delle viti sotto le suole delle scarpe per amplificarne il suono, talvolta insieme a un sottile inserto che fa da cassa di risonanza, sono diventati di gran moda grazie a un certo Haney in Indiana, probabilmente il primo artigiano di claquettes. Chi non poteva permettersene l' acquisto applicava sotto i piedi monete o tappini metallici o qualunque altro oggetto piatto che producesse un suono.
Salvatore Capezio, già artigiano a New York di scarpe da ballo, ne avviò la produzione su larga scala ancora in grandissimo uso.
Tra i primi ad averle Gene Kelly, Fred Kelly (meno noto, ma eccelso Tap Dancer) e i loro altri 3 fratelli, anch' essi danzatori, nella scuola di danza della famiglia in Pennsylvania.
Il Musical Comedy
Dal Vaudeville a New York nasce il genere Musical Comedy di cui ricordiamo, per il grande impatto Tap, i celeberrimi Shuffle Along (1921), No no Nanette (1925) soprattutto per il brano Tea for Two e 42 Street (1933) con la straordinaria tap dancer Ruby Keeler.
Il Cinema Musicale
A cavallo fra gli anni '20 e '30 si assiste all' esplosione dell'industria cinematografica di Hollywood e il cinema da muto diventa sonoro. Il film che segna questo passaggio è The Jazz Singer (1927) e il Tap fa la sua prima comparsa nel grande schermo raggiungendo il suo massimo splendore.
Infatti dagli anni '30 Fred Astaire e Ginger Roger diventeranno icone del cinema e del Tap, insieme alla prima coppia interraziale, Bill Robinson e Shirley Temple.
Tra le pellicole più importanti: Top Hat, la magia di Fred Astaire e Ginger Roger (1935) Melody Broadway (1940) con Fred Astaire e Eleanor Powell; Stormy Weather (1943) con i Nicholas Brothers, Bill Robinson (si ricordi che è stato il primo a rompere la coppia Tap nel cinema), la danzatrice Katherine Dunham (creatrice della fusione jazz, afro e balletto) e i musicisti Cab Calloway e Fats Waller; On the Town (1949) che celebra la grande Ann Miller insieme a Gene Kelly, Fred Astaire e Frank Sinatra; Singin' in the Rain (1952) con gli strepitosi Gene Kelly, Donald O' Connor e Debbie Reynolds.
Gli anni '50 e la Tap Reinassance
Dopo i fasti hollywoodiani il Tap e in generale il Jazz subiscono un momento di decadenza dovuto all' avvento della nuova generazione Rock 'n Roll di Elvis Presley e della televisione (il film Gioventù Bruciata del 1955 con James Dean divenne il simbolo di questo cambiamento), I locali di un tempo chiudono e molti artisti si ritrovano senza lavoro.
Il 5 Dicembre 1949, 7 giorni dopo la sepoltura di Bill Robinson, a New York venne fondato il Copasetic Club, formato inizialmente da 21 componenti: Charles "Cholly" Atkins, Clayton "Peg Leg Bates", Paul Black, Roy Branker, Ernest "Brownie" Brown, Charles "Honi" Coles, Chink Collins, Charles "Cookie" Cook, Emory Evans, Francis Goldberg, Frank Goldberg, Milton Larkin, LeRoy Myers, Pete Nugent, Luther Preston, Phace Roberts, John E. Thomas, James Walker, Elmer Waters, Eddie West e il compositore Billy Strayhorn a cui si aggiunsero Billy Eckstine, Lewis Brown, Curley Hamner, Timmie Rogers, Charlie Shavers, Leslie "Bubba" Gaines, Dizzy Gillespie, James "Buster" Brown, Louis Simms Carpenter, Albert "Gip" Gibson, James "Stump" Cross, Jimmy Right e i membri onorari Willie Bryant, Lionel Hampton, Sammy Davis Jr., i Nicholas Brothers, Chuck Green, Joe Williams e Dick Gregory.
I Copasetics non erano solo ballerini, bensì un gruppo di artisti intimamente consapevoli che l'eccellenza nel Tap era una forma di resistenza contro il razzismo di Jim Crow. Il Copasetic Club si occupò del reciproco sostegno degli artisti neri, essenziale in un mondo che negava loro l' opportunità di emanciparsi veramente. Questi pionieri hanno raccolto fondi per enti di beneficenza neri, hanno messo in scena spettacoli ad Harlem e sulle navi da crociera, hanno celebrato Bill Robinson, un eroe complesso che ha combattuto la discriminazione per tutta la vita fino a diventare una superstar internazionale, rendendo il tutto apparentemente e ingannevolmente semplice e hanno ballato sofisticati Soft Shoe e complesse frasi Bebop per mostrare virtuosismo ed eleganza laddove i neri erano rappresentati in modo umiliante nel Minstrel Show.
Dagli anni '70 ha inizio la Tap Dance Reinassance, grazie all' ascesa nel 1978 di Gregory Hines, il discendente di Sammy Davis Jr. e al docufilm No Maps on My Taps (1979), recentemente restaurato e sottotitolato anche in italiano, che riporta alla ribalta i grandi Hoofer del passato Bunny Briggs, Chuck Green e Howard Sandman Sims.
L' American Tap Dance Foundation di New York, di cui fa parte Brenda Bufalino, che ha studiato con i grandi della prima generazione ed è una Master mondiale, si occupa di mantenere in vita il vasto repertorio classico del Copasetic, un bagaglio culturale di inestimabile valore.
Ogni anno a luglio a New York l' ATDF organizza il Tap City, un festival di workshop, spettacoli teatrali, boat cruise, jam session e molto altro.
Tra i nomi più importanti Dianne Walker, Barbara Duffy , Jane Goldberg, Brenda Bufalino e di nuova generazione Michelle Dorrance, Derick Grant, Jason Samuels Smith e il più grande tap dancer attuale Savion Glover.
Oltre agli americani, i tap dancers di fama internazionale sono anche in Europa ed un nome per tutti è Guillem Alonso.
La storia del Tap ha contribuito alla storia del Jazz e ne è parte. Conoscerla e apprezzarla significa esplorare tutti gli aspetti musicali e sociali che hanno trasformato le danze percussive afro-irlandesi nel Tap contemporaneo. La bellezza di ciò che possiamo studiare oggi viene da un contesto profondo di cambiamento, di stravolgimento e di emancipazione e non dobbiamo mai dimenticarlo.
Le danze jazz sono nate da atti rivoluzionari quotidiani. Non balleremmo se non fosse per gli artisti afroamericani delle origini e siamo in debito con loro. Le danze e la storia consentono a ciascuno di noi di incarnare l'eccellenza jazz e di tramandare l'eredità afro-americana.
Bibliografia
Rusty Frank, Tap! The Greatest Tap Dance Stars And Their Stories, 1900-1955
Constance Valis Hill, Tap Dancing America. A Cultural History
Mark C. Gridley, Concise Guide to Jazz
American Tap Dance Foundation NY
Escola Luthier Barcelona
La mia personale esperienza